Alla scoperta di Lucrezia Sabelli, la Leonessa “in mimetica”
E’ l’ultima arrivata in casa Viterbese femminile, e potrà dare un valido apporto nelle rotazioni offensive di mister Edoardo Artistico: la vetrina di oggi è per Lucrezia Sabelli, attaccante romana che compirà 23 anni il prossimo 5 agosto.
Lucrezia, quali sono state le tue esperienze precedenti?
«Da piccola ho giocato con i maschietti nella Juvenilia e nel Bettini, poi crescendo non ho più avuto modo di giocare perché non c’erano società di calcio femminile vicino casa quindi a malincuore ho deciso di dedicarmi ad un altro sport, il volley. Dopo diversi anni però avevo capito di voler tornare al mio vecchio amore, il calcio, ed eccomi qui a vivere questa fantastica esperienza».
Come hai scoperto la Viterbese?
«Sui social: la società fa davvero un gran lavoro a livello di comunicazione e questo è stato un fattore importante nel farmi decidere di chiamare il direttore sportivo Andrea Firrincieli, perché significa che c’è voglia di crescere e di farsi conoscere. Abbiamo parlato ad inizio anno e mi ha illustrato il progetto che mi ha molto colpito. Cercavo anche questo, una società ambiziosa e che sta raggiungendo già risultati incredibili nonostante abbia cominciato l’attività la scorsa estate. Non ho potuto cominciare ad allenarmi da subito perché dovevo recuperare da un problema ad una coscia, ma ora sto bene e mi sto rimettendo in forma soprattutto dal punto di vista dell’abitudine agli allenamenti, chiaramente molto diversi rispetto a quelli della pallavolo».
La tua famiglia come ha preso la tua decisione di tornare al calcio?
«Bene, mi hanno appoggiata da subito anche se soprattutto mia madre era un po’ titubante. Però quando mi vedono tornare a casa dagli allenamenti felice e sorridente capiscono che questa è stata la scelta giusta per me. Volevo tornare a fare quello che mi fa stare bene, e la Viterbese mi ha dato la possibilità per farlo. Metterò tutta me stessa per aiutare la squadra a raggiungere grandi obiettivi».
L’impatto con squadra e staff tecnico come è stato?
«Fantastico, le altre ragazze mi hanno aiutata dai primi istanti ad ambientarmi e ho trovato un gruppo di giocatrici affiatato e soprattutto molto professionale. Il mister è scrupoloso e preparato, ci tiene a curare i minimi dettagli».
Ora l’obiettivo, in queste due partite che restano alla fine del campionato, è l’esordio in campo
«Assolutamente. E’ chiaro che sarà una decisione che spetta al mister, io ce la metterò tutta per meritarmelo facendomi trovare pronta, chiaramente non ho i novanta minuti nelle gambe quindi non posso pretendere di partire titolare, ma sarò felice di poter dare una mano anche solo per dieci minuti nel finale».
Nella tua vita cosa c’è oltre al calcio?
«Sono miltare nell’Esercito. Anche questa, come il calcio, è una strada ben definita che si intraprende per scelta, non certo per caso».