GIANNETTI: “DA VITERBESE E’ UN ONORE ESSERE IL CAPITANO DELLA BERRETTI”

La Viterbese Berretti è partita bene nel suo campionato. Risultati importanti si sono ottenuti in casa, dove è stato battuto l’Arezzo 3-0, ed in trasferta, 0-1 alla Pistoiese e la scorsa settimana la vittoria per 2-4 nel derby del Lazio contro il Rieti. Abbiamo chiesto il pensiero al suo capitano, Alessandro Giannetti, viterbese che ha il compito importante di guidare i suoi compagni di squadra.

 

Quali sono gli obiettivi stagionali della squadra?

Pensiamo a fare più punti possibili e crescere tutti insieme. Siamo un bel gruppo, ci alleniamo ogni giorno pensando di partita in partita. Possiamo fare bene, ma solo lavorando duro potremo raggiungere traguardi importanti.

 

Qual è la squadra che temi di più durante la stagione?

Non abbiamo incontrato tutte le squadre del nostro girone e per questo è difficile dire quale delle compagini che dovremo affrontare sia la più ostica. Come ho detto prima, noi dobbiamo pensare a fare più punti possibili in campionato. Le prossime gare ci daranno modo di conoscere tutti i nostri avversari.

 

Quali sono i tuoi obiettivi personali?

La prima cosa a cui penso è il gruppo. Questo è importante e viene prima dei miei obiettivi. Personalmente mi piacerebbe togliermi delle persone, ma sempre in funzione di quello che può essere utile alla squadra.

 

Cosa si prova ad essere Capitano della Viterbese, squadra della tua città?

Per un viterbese essere Capitano della squadra della propria città è un onore, un piacere. Ricopro questo ruolo e per questo devo pensare in funzione del gruppo e di quello che possa essergli positivo.

 

Ti piacerebbe un giorno arrivare a giocare in Prima Squadra?

Per ora sono alla Berretti, devo pensare a fare bene qui ed aiutare i miei compagni di squadra. Non voglio pensare più di tanto alla Prima Squadra perché la mia squadra adesso è la priorità.

 

Qual è il giocatore a cui ti ispiri, il tuo idolo d’infanzia?

Amo il calcio da quando sono piccolo e lo seguo praticamente da sempre. Un idolo in particolare non ce l’ho, ma osservo tutto.

 

Qual è il tuo ruolo più congeniale?

Il mio ruolo è fare il difensore. Fin da quando ho iniziato a praticare questo sport, ho sempre giocato in difesa.

 

Quant’è difficile conciliare studio e calcio?

Sono dell’idea che fare sacrifici, ripaga della fatica che ne comporta. È difficile mettere insieme studio e calcio ed assemblare il tempo da dedicare ad ognuno di questi, ma la prospettiva che ho detto è importante e la vedo come una linea guida.

 

Che fai per prepararti ad una partita?

Non ho riti o altro. Prima della partita pensò solamente a scendere in campo e basta. Devo dare il massimo e, come ho detto prima, farlo per i miei compagni di squadra e l’obiettivo di gruppo.

 

Cosa dici ai tuoi compagni prima di scendere in campo?

Anche qui non ho un qualcosa di fisso da dire sempre. Ci prepariamo mentalmente alla gara e prima di scendere in campo pensiamo solo a dare il massimo tutti.

 

Infine, Alessandro, ci rilascia un pensiero solo per i suoi compagni di squadra.

“Fortunatamente faccio parte di un grandissimo gruppo che prima di scendere in campo non ha bisogno di ulteriore carica o consigli.”

Alessandro Pierini