Francesco De Giorgi alla radio gialloblu: “Un orgoglio essere il capitano della Viterbese”

Il capitano della A.S. Viterbese, Francesco De Giorgi, si racconta ai microfoni della radio gialloblu. Il giocatore originario di Maglie (LE), conta oltre 260 presenze tra serie C e serie D con 7 reti all’attivo. Nelle ultime due stagioni ha vestito la maglia della Viterbese, con la quale ha vinto la prestigiosa Coppa Italia di Serie C battendo il Monza di Berlusconi. Inoltre, con il club gialloblu ha collezionato 47 presenze ed è stato sempre una pedina importante per gli allenatori che hanno guidato questa squadra.

“E’ il tuo secondo anno in gialloblu, indossi la fascia da capitano, cosa si prova a guidare la squadra in campo?”
“Per me è un motivo di orgoglio. Nella prima parte della stagione il capitano era Atanasov, ma in mezzo al campo mi facevo sentire e mi consigliavo spesso cn Giga (Atanasov-ndr) specie se aveva dei dubbi oppure quando non riusciva ad esprimersi bene a causa della padronanza della lingua. Sono il più grande della squadra, mi piace dare l’esempio in campo e fuori, soprattutto ai più piccoli che a volte ne hanno bisogno.”

“Cosa hai provato a vincere un trofeo importante come la Coppa Italia di serie C?”
Per me vincere la coppa Italia di Serie C è stata una grande soddisfazione, è stato il coronamento del mio decimo anno di carriera. Inoltre, è stato davvero importante anche per la piazza e per tutte le difficoltà che abbiamo affrontato in quella stagione.
Durante questi due anni alla Viterbese ho avuto l’onore di essere il compagno di squadra di alcuni giocatori di un certo livello e sono riuscito sempre a prendere spunto da loro. Quest’anno l’aria che si respira è un po’ più scherzosa, per via della giovane età dei miei compagni di squadra, ma siamo veramente un bel gruppo.

“Dopo averci raccontato i tuoi ricordi in gialloblu, è arrivato il momento di parlarci della tua carriera. Come nasce il Francesco De Giorgi calciatore?”
Ho iniziato a giocare a calcio da piccolo. Sono stato 4 anni nel settore giovanile del Lecce e successivamente ho avuto la fortuna di essere stato chiamato dalla Roma. Durante i sei anni trascorsi nella capitale ho conosciuto molti giocatori, tra cui Palermo e Sini che ho incontrato qualche anno più tardi a Viterbo.
Ho iniziato a farmi le ossa in diverse squadre, mi sono ritrovato a diciotto anni a giocare nel Monopoli in serie C2. A Dicembre mi spostai a Brindisi dove vincemmo il campionato di Serie D.
Nei due anni successivi sono stato in Serie D, con circa 60 partite. Per fortuna sono riuscito a tornare nel professionismo nel 2011, dove sono ancora in attività.

“Come ti trovi a Viterbo?”
La città di Viterbo è molto bella, ci troviamo molto bene io e la mia famiglia e porteremo sempre con noi  un bel ricordo di questa città. Nella scorsa stagione, abitavamo ad Acquapendente, dove ci siamo trovati veramente bene. La città offre altre comodità, ma anche ad Acquapendente ho stretto bellissime amicizie ed è un periodo che ricordo con immenso piacere.