Baschirotto, “The Wall” Gialloblu

Federico Baschirotto, professione difensore, hobby: solo calcio, tanto calcio, sport, cultura fisica, essere sempre al top. Federico (Baschi per i compagni di squadra), nasce a Isola della Scala, undicimila anime, nei pressi di Verona e per lui il calcio è subito amore. A diciassette anni già i primi passi in serie D con la maglia del Legnago: “Ho giocato 30 partite da titolare – ricorda il difensore gialloblù – una bella esperienza, contento della stagione”. Con la maglia del Legnago Federico trova la convocazione con la nazionale under 17: “E’ stato bello perché inaspettata, però mi hanno convocato e consegnato anche la fascia di capitano. Abbiamo disputato un torneo tra nazionali dilettanti a Roma, “Roma Caput Mundi” che tra l’altro abbiamo vinto”.
Poi il grande salto alla Cremonese in serie C: “Ho fatto due anni in serie C – racconta Federico – il terzo con la Cremonese non lo prendo in considerazione visto che pur allenandomi con la prima squadra non ho mai esordito. Ho giocato poi a Forli (9 presenze) e l’anno successivo a Cuneo (21 presenze ed un gol) dove ci siamo salvati. E Baschirotto era in campo quel grigio 15 aprile 2018 quando i piemontesi con una rete di Nicolas Schiavi al 54’ sconfissero la Viterbese. “Quell’anno non arrivammo alla salvezza diretta ma la conquistammo attraverso i play-out”. Di quella sfida Baschirotto ritrova in gialloblù solo Atanasov e Pini. Scaduto il contratto con la Cremonese Federico trova l’esperienza con la maglia della Vigor Carpaneto di nuovo in serie D dove colleziona 32 presenze e due gol. “Mi sono rilanciato in serie D per mettermi in mostra come difensore centrale che poi è il mio ruolo naturale e che sto occupando ora con la Viterbese. Mi trovo bene con entrambi i moduli difensivi, forse a tre sono più aggressivo ma posso adattarmi. Ce l’ho messa tutta appena arrivato a Viterbo, fin dal primo giorno, ho cercato di dimostrare quello che sono e di impegnarmi al massimo per conquistare la maglia di titolare e spero domenica dopo domenica di continuare il mio trend positivo”. A Viterbo Baschirotto trova un gruppo di ragazzi eccezionali: “Veramente un bel gruppo – afferma – perché nello spogliatoio siamo affiatati, ci troviamo bene e questa potrebbe e deve essere la nostra forza durante il campionato”. Il modello di difensore per Federico? Alessandro Nesta: “Entrava molto pulito, non ti faceva sentire tanto l’aspetto fisico ma quando ti portava via la palla nemmeno te ne accorgevi e questo mi piace molto, senza far sentire i tacchetti. La fisicità va comunque fatta sentire all’attaccante ma per il difensore entrare in modo pulito è molto più bello”. Dal campo a casa e il tempo libero? “Lo dedico a migliorarmi, vado in palestra, mi curo, cerco di fare il meglio possibile per non avere un giorno rimpianti”. Baschirotto non coltiva hobby in particolare: “La mia passione è il calcio, ho iniziato a giocare a cinque anni, avevo due fratelli più grandi che giocavano ed un po’ anche perché il pallone era in casa ho cominciato molto presto. Ero nato centrocampista offensivo, facevo molti gol nelle giovanili, poi alla fine sono andato in difesa dove avevo molte più doti e questo mi ha aiutato anche a salire di categoria. A Viterbo mi trovo bene, un bell’ambiente, una bella città, sono contento, adesso vediamo come andrà l’anno e spero di rimanere nel mondo dei professionisti. Questa società mi piace perché è ambiziosa, non si accontenta, dico ai tifosi di starci vicini e vedrete che ci toglieremo grandi soddisfazioni insieme”. Il golden boy della Viterbese ci saluta, il campo lo aspetta e lui non può farne a meno.

Claudio Petricca