Taurino presenta la gara col Palermo: “Si può fare l’impresa”
Viterbo, 1 dicembre 2020 – Domani allo stadio “Renzo Barbera” andrà in scena il recupero dell’ottavo turno. Alle ore 15 la Viterbese sarà ospite del Palermo, formazione che ha ottenuto quindici punti fino a questo momento. Di seguito le parole di mister Roberto Taurino in conferenza stampa.
Mister, ci sarà qualche risorsa in più per la sfida di Palermo?
“Oggi abbiamo fatto una buona rifinitura. Sicuramente ci saranno elementi come Bensaja e Salandria con più condizione. Sarò ripetitivo ma le risorse in più devono essere mentali. Bisogna essere realisti e calarsi in un campionato dove questa squadra dovrà lottare con le unghie e con i denti per salvare una categoria importante che questa piazza merita. Ora la Viterbese deve mettersi l’abito della squadra operaia, battagliera e che va su tutti i campi con la consapevolezza di dover soffrire. Ma, attenzione, nella sofferenze dobbiamo esaltarci”.
Simonelli e Urso a che punto sono?
“Urso sarà tra i convocati per questa partita. Simonelli non deve essere caricato di troppe responsabilità, non deve risolvere tutti i problemi della Viterbese. Sicuramente ha determinate caratteristiche che altri non hanno, ci fornisce delle soluzioni questo è fuori di dubbio. Ripeto, quello che voglio vedere domani è una “squadra” con la esse maiuscola sapendo che ci aspetta una partita complicata. Una partita che ci vede sulla carta battuti, inutile negarlo visto che affrontiamo una formazione partita con il chiaro intento di vincere. All’inizio hanno avuto un po’ di difficoltà ma ora hanno un ruolino di marcia simile a quello di Ternana e Bari. Ovvio che è una gara molto difficile per noi ma io voglio vedere una squadra che va a battagliare e a contendere ogni pallone. Dobbiamo andare lì con l’obiettivo di provare a far male e giocare con il cuore. Poi contro queste squadre ci sta anche che fai una prestazione importante e non arriva il risultato. Ma già una prestazione di grande animo in questo momento è un segnale”.
Poi può succedere di tutto, come la Turris che ha vinto a Palermo…
“Lei ha fatto l’esempio di una squadra che ha un’anima, al di là delle qualità. Attenzione, senza sminuire nessuno. La Turris ha fatto una prestazione di grande sofferenza, poteva subire gol, ma il calciatore che salva sulla linea o un grande intervento difensivo non sono frutto di fortuna. Noi ora dobbiamo “rubare” millimetri in ogni zona di campo, dobbiamo essere sul pezzo per aiutare un compagno o per fare un raddoppio, serve l’attaccante che ruba palla: per fare questo bisogna esserci con la testa. Oggi è questo il passo principale, poi cercheremo di migliorare l’aspetto tecnico e tattico”.
Palermo ci sarà?
“No, è ancora a fare cure. I tempi di Simone sono lunghi”.
A inizio stagione c’era ottimismo, nell’ultimo comunicato il Presidente ha detto di non guardare la classifica. Ma, dopo la vittoria della Casertana, non è il caso di iniziare a vedere la graduatoria?
“La classifica si deve guardare, alla fine determina i verdetti. La Casertana ha vinto ma non cambia molto, dobbiamo pensare a fare punti noi. E, soprattutto, dobbiamo tornare ad essere squadra. Domani non sarà facile, affrontiamo un avversario che ha ingranato. Normale che il risultato va cercato, serve anche un pizzico di fortuna ma dobbiamo andare a cercarla, non cade dal cielo. Sicuramente dobbiamo ripartire dall’ultima mezz’ora contro il Foggia dove c’è stata una reazione che, ad esempio contro la Juve Stabia, non c’è stata”.
Ha visto nei giocatori la voglia di cambiare passo?
“Non mi vorrei esprimere perché avevo sensazioni diverse anche prima dell’ultima gara. Forse non avevo colto bene lo stato emotivo di qualcuno. Anche se poi non c’è un colpevole, tutta la squadra è stata un po’ timida. In questo momento dico che sono curioso anche io di vedere come reagisce la squadra”.
L’impressione dopo la sfida col Foggia è che la palla scotti, è un problema mentale?
“Sicuramente un problema di timidezza, lo ho detto anche nel post gara. Al di là di questo, ora posso anche accettare di non avere costruzione dal basso. In questo momento i calciatori devono essere in una zona comfort altrimenti si rischia di fare più danni che altro. Si gioca palla da dietro per avere soluzioni e vantaggi, non per farsi dire che giochiamo bene a calcio. Posso accettare che la squadra sia meno fluida ma non che perda tutti i duelli. Quello che voglio vedere domani è un atteggiamento diverso, sappiamo che dovremo soffrire a Palermo. Ma non ci dobbiamo deprimere, anzi bisogna esaltarsi con l’obiettivo che si può andare in avanti anche solo una volta e vincere. Ad esempio, il pugile può anche perdere ai punti ma se nel finale ha la forza di sferrare il pugno del k.o., vince il match. Ma è tutto frutto di un approccio mentale”.
Galardi potrebbe essere utile?
“Sicuramente, ma parliamo di un 2002 sul quale stiamo lavorando. Ha qualità ma se mi dimostra che ha la testa giusta non guardo la carta d’identità”.
Il Palermo che squadra è?
“Parliamo di una rosa completa, una squadra costruita per vincere. Hanno recuperato tutti e sicuramente c’è tanta qualità anche nei ricambi. Ma se pensiamo a quanto sono bravi gli altri, non partiamo per niente. Lo sport in generale è pieno di imprese, risultati che nessuno si aspetta e poi succedono. Sappiamo che è difficile ma nella nostra testa dobbiamo essere convinti che l’impresa si può fare”.
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U.S. Viterbese 1908